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Biomeccanica: perchè è così importante

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La biomeccanica è la scienza che studia il movimento umano in risposta a stimoli interni ed esterni. Ma cosa si intende per movimento umano? Siamo sicuri di riconoscere i sistemi, i muscoli e le articolazioni che permettono al nostro corpo di muoversi?

Lo studio della biomeccanica ci può fornire le risposte a queste domande. In questo articolo cercheremo di fare maggiore chiarezza proprio su questi punti. 

BIOMECCANICA: QUESTIONE DI OGGETTIVITÀ

In palestra si sente spessissimo parlare di sensazioni: “Sento bruciore sotto la scapola, il dorsale mi sta lavorando alla grande”; “Ho il sedere in fiamme! Domani non riuscirò nemmeno a salire le scale di casa mia”. Non voglio dire che non bisogna affidarsi alle proprie sensazioni, in quanto le ritengo comunque un buon feedback a disposizione dell’utente da palestra per capire cosa sta facendo, tuttavia non bisogna abusarne: non costituiscono l’unica fonte di verità dell’efficacia di un esercizio.

L’analisi del movimento ha l’obiettivo di rendere oggettive le esecuzioni, capire come e perché si operano in un determinato modo. Per fare questo dobbiamo per forza studiare le strutture coinvolte nella realizzazione di quel movimento:

  • Articolazioni: veri e propri perni attorno ai quali le ossa si muovono grazie alla contrazione dei nostri muscoli. “Datemi un punto d’appoggio e solleverò il mondo”, disse Archimede nel lontano 200 a.C., dimostrando la sua capacità di concepire macchine semplici che riescono a spostare grandi pesi con piccole forze. Fisicamente le nostre articolazioni sono macchine semplici.
  • Muscoli: ognuno dei quali possiede delle funzioni che permettono di generare movimenti in virtù della loro origine e della loro inserzione ossea. Questi, a seconda dell’azione della forza di gravità che ha su di essi, sono in grado di contrarsi in maniera concentrica o eccentrica.

Obiettivo di questo paragrafo è stimolare il lettore ad armarsi di umiltà, criticità e oggettività.  Cercare di iniziare a osservare i movimenti che compie, quali articolazioni o quali muscoli vengono coinvolti, chiedere aiuto a uno specialista nel caso in cui non si riesca da soli in questa operazione.

LO STUDIO DEL MOVIMENTO DEI CORPI

Abbiamo visto quali sono le strutture da studiare e dalle quali essere incuriositi per capire la biomeccanica del movimento umano ma, ancora una volta, cosa si intende per movimento umano?

Il moto dei corpi si differenzia in tre grandi aree: lo studio della statica, lo studio della cinematica e lo studio della dinamica. Queste tre aree sono interconnesse tra loro ma, allo stesso tempo, differenti in termini di analisi da fare:

  • La statica: branca che studia gli stadi di equilibrio di un corpo e di come tutte le forze coinvolte riescono a compensarsi e annullarsi per mantenere una corretta posizione statica;
  • La dinamica: studio specifico delle forze in gioco in un determinato sistema, l’interazione tra loro e di come queste generano e influenzano il movimento dei corpi;
  • La cinematica: spiega il movimento dei corpi senza prendere in considerazione le cause, non si dà rilevanza alle forze che l’hanno determinato, ma ne descrive le caratteristiche spaziali e temporali.

Queste tre aree sono fondamentali da conoscere per poter interpretare da un punto di vista biomeccanico un determinato gesto.

Biomeccanica.

La tipologia di analisi che più viene usata dagli operatori del movimento quando si studia un gesto motorio è la cinematica. Spesso e volentieri ci troviamo a fare calcoli spaziali e temporali per descrivere il movimento di un corpo che stiamo prendendo in considerazione.

Tutte le correzioni che vengono date quando si sta eseguendo un esercizio sono generate sulla base di un confronto: il modello cinematico del gesto che abbiamo in mente e il suo risultato, il gesto che viene effettivamente svolto. Attraverso questa comparazione siamo appunto in grado di dare delle correzioni.

Ma a cosa serve questo discorso? Serve ancora una volta a capire che la biomeccanica è parte del nostro lavoro. Bisogna incrementare i livelli di conoscenza che abbiamo su queste tematiche, al fine di lavorare meglio, salvaguardare il nostro corpo e arricchirlo attraverso l’applicazione di programmi incentrati su questa scienza.

LA VALUTAZIONE CHINESIOLOGICA

Entrando più nello specifico, come adattiamo la biomeccanica allo sport che ci interessa? Per esempio, qual è lo scopo principale di una biomeccanica applicata al ciclismo? In questo caso, è quello di adattare un posizionamento in bicicletta tenendo conto delle esigenze, delle capacità e delle caratteristiche del ciclista. Ma come può un operatore conoscere quali sono queste caratteristiche? A seguito di un’attenta ed ampia anamnesi si effettua la valutazione chinesiologica.

La valutazione chinesiologica non è altro che il risultato di diverse analisi, come l’analisi strutturale e quella posturale che ci permettono di verificare se ci sono delle simmetrie o delle anomalie. Successivamente può essere eseguita un’analisi motoria e cinematica grazie alla quale, attraverso alcuni test, si può valutare la forza, la flessibilità, la mobilità articolare, l’equilibrio e la propriocezionePropriocezione Capacità di percepire la posizione del proprio corpo nello spazio senza l'utilizzo della vista. di un soggetto. Questi fattori saranno indispensabili quando si va a programmare, nel caso del ciclista, l’assetto sulla bicicletta.

Chi riesce ad effettuare una completa valutazione chinesiologica trasferirà all’utente la corretta biomeccanica del movimento. Questo si traduce in evidenti miglioramenti in termini di comfort, aumento della prestazione, ma soprattutto riduce al minimo il rischio di infortuni.  

OBIETTIVI DELLA BIOMECCANICA

La biomeccanica dell’esercizio e dello sport viene applicata principalmente in due campi:

  • Miglioramento della performance;
  • Prevenzione/riabilitazione dell’infortunio. Punto strettamente correlato al primo, d’altronde la performance di un atleta infortunato è inevitabilmente inferiore rispetto a quella di un atleta sano.

Insegnanti e allenatori possono utilizzare la propria conoscenza per correggere uno studente o un’atleta nell’esecuzione di una tecnica. Ricercatori biomeccanici possono anche scoprire una nuova e più efficace tecnica nell’esecuzione di un gesto sportivo. Un famoso esempio lo ricordiamo con l’avvento del “fosbury flop”.
Il 20 ottobre 1968 l’ingegnere Dick Fosbury venuto da Portland, Oregon, riscrive la storia di una delle specialità più classiche dell’atletica. Lo fa vincendo la medaglia d’oro con 2 metri e 24 centimetri. Il nuovo modo di saltare, dando le spalle all’asticella, conquista lentamente tutto il mondo.

Lo studio della biomeccanica del salto gli ha permesso non solo di trionfare alle Olimpiadi, ma di rivoluzionare completamente le dinamiche della disciplina.

LA BIOMECCANICA IN PILLOLE

  • Biomeccanica: questione di oggettività. Un attento studio, una corretta analisi e un’accurata osservazione permettono di essere oggettivi sulle caratteristiche del movimento umano e sull’azione che muscoli e articolazioni hanno su di esso.
  • Lo studio del movimento dei corpi. Statica, dinamica e cinematica, conoscere la materia per riconoscere la biomeccanica del movimento.
  • La valutazione chinesiologica. Un’attenta analisi sulle caratteristiche di un soggetto permette un accurato studio sulla biomeccanica del suo corpo.
  • Obiettivi della biomeccanica. Prevenzione infortuni e studio dell’analisi del movimento umano consentono un miglioramento della performance.