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Test dei disturbi alimentari: i campanelli d’allarme

INDICE:

  • Disturbi alimentari: parte tutto dalla nostra testa
  • I 3 disturbi più comuni
  • I campanelli d’allarme
  • Disturbi alimentari: i test
  • Disturbi alimentari: come affrontarli

Se si pensa a un disturbo alimentare lo si associa immediatamente, anche per intuizione, a qualcosa strettamente correlata all’atto del mangiare.

In realtà non è così. Un qualsiasi individuo che si trova in una situazione del genere deve far fronte a una condizione di salute mentale precaria, in cui il cibo costituisce solo un mezzo per far fronte a stati emotivi e sentimentali che vanno al di fuori del suo controllo.

Chiunque può manifestare un disturbo alimentare, anche se, generalmente, i più colpiti sono i ragazzi adolescenti tra i 13 e i 17 anni. Perché colpisce soprattutto loro? In realtà la motivazione è facilmente intuibile. Come tutti sappiamo e come gli studiosi affermano, l’adolescenza è probabilmente il periodo in cui l’essere umano affronta il più grande processo di cambiamento della sua vita. Questo cambiamento coinvolge in maniera specifica il proprio aspetto fisico, che è spesso causa di ansia e paranoie.

Fortunatamente, esistono diversi test diagnostici che possono aiutare i professionisti sanitari a identificare i disturbi alimentari e a fornire un trattamento adeguato. Questi test possono includere valutazioni psicologiche, questionari standardizzati e monitoraggio dell’alimentazione e del peso corporeo.

Obiettivo di questo articolo è capire le cause del disturbo alimentare, iniziare ad osservare i più comuni e comprendere quali test possono individuare una condizione del genere.

DISTURBI ALIMENTARI: PARTE TUTTO DALLA TESTA

Come accennato nell’introduzione, i disturbi alimentari sono associati a particolari condizioni emotive e/o sentimentali. Queste sono spesso causa di comportamenti legati all’alimentazione, come il consumo eccessivo di cibo, perdita di controllo su ciò che si mangia, eliminazione forzata di alimenti attraverso vomito o uso improprio di lassativi e prodotti dalla funzione simile.

Stiamo iniziando a capire come parte tutto dalla testa, dal cervello. È stato dimostrato infatti come i disturbi alimentari si manifestano spesso in concomitanza con problemi psichiatrici, in particolare con disturbi d’ansia e dell’umore, disturbo ossessivo compulsivo e problemi di abuso di sostanze dannose per la propria salute, come alcol e droghe.

Molti dati suggeriscono che ci sia anche un’ereditarietà genetica in questi particolari problemi. Pare che i geni svolgano un ruolo nelle cause di disturbo alimentare, ma sappiamo anche che questo si può presentare anche a coloro che non hanno nessuna condizione nella storia familiare.

Possiamo già dedurre quindi, che il trattamento dovrebbe concentrarsi innanzitutto sui fattori psicologici e comportamentali che caratterizzano la sfera sociale dell’individuo in questione. Se ci si concentra esclusivamente sulla migliore dieta da somministrare molto probabilmente non si comprenderanno le cause del disturbo.

I disturbi alimentari sono condizioni psicologiche.

I 3 DISTURBI PIÙ COMUNI

In questo articolo verranno osservati i 3 disturbi alimentari che statisticamente colpiscono maggiormente i giovani:

  • Anoressia nervosa. Caratterizzata da un’importante perdita di peso con conseguenti stati di malessere. Ad eccezione di disturbi psicologi causati da uso di oppioidiOppioidi Farmaci psicoattivi con funzione antidolorifica, che hanno effetti simili a quelli della morfina., questo disturbo ha il più alto grado di mortalità rispetto qualsiasi altra diagnosi psichiatrica. Il comportamento che accomuna gli individui anoressici è uno: la paura di ingrassare. Anche se questi diranno che stanno cercando di mettere su peso, le loro azioni non saranno coerenti con le loro parole
  • Bulimia nervosa. Caratterizzata da un consumo del cibo vorace e incontrollato. Questo tipo di comportamento è generalmente associato a sentimenti di imbarazzo o vergogna. Un fattore comune è che il soggetto bulimico è esageratamente preoccupato per il proprio peso corporeo. Questa ossessione può essere causata da diversi fattori che abbracciano la sua sfera emotiva: la fine di una relazione, cambiamenti importanti di vita, eventi traumatici o pressioni legate allo sport o al lavoro. Quest’ultimo caso forse è ancora più comune rispetto agli altri. Si sente spesso dire che sportivi di alto livello, ballerine o modelle affermate sviluppano disturbi alimentari, poiché sono quasi “costretti” a mantenere un certo peso corporeo che pesa sulla loro immagine.
  • Disturbo da alimentazione incontrollata. Così come la bulimia nervosa, nelle persone colpite da questo particolare disturbo si verificano episodi di abbuffate fuori controllo. A differenza dei soggetti bulimici però, generalmente questi individui non presentano episodi che compensano i loro comportamenti, come il digiuno o il vomito. Queste abbuffate si ripetono spesso e possono portare a gravi complicazioni come obesità, diabete, malattie cardiovascolari, etc.
Testi dei disturbi alimentari.

I CAMPANELLI D’ALLARME

A causa dei comportamenti “evitanti” e quasi “ingannatori” dei soggetti che presentano un disturbo alimentare, può essere molto difficile riconoscere uno di questi. Ci sono però dei segnali particolari che possono aiutarci nel caso in cui un parente o un amico a noi caro ha sviluppato questo tipo di problema:

  • Perdita di peso in maniera improvvisa;
  • Bugie frequenti, come mentire su quando e quanto hanno mangiato;
  • Fare un’esagerata attività fisica, soprattutto dopo un notevole periodo di inattività;
  • Mangiare tanto e in modo vorace;
  • Imbarazzo nel mangiare con le altre persone;
  • Cambio di look, si tende spesso ad indossare abiti larghi per nascondere la perdita di peso.

Questi semplici ma utili indizi, possono aiutarci nel riconoscere o anche a sospettare un eventuale disturbo alimentare. Nel prossimo e ultimo paragrafo vediamo invece alcuni consigli che possono essere d’aiuto in condizioni del genere.

DISTURBI ALIMENTARI: I TEST

Prima di tutto, è importante sapere che i test per i disturbi alimentari possono variare a seconda del tipo di disturbo e dei sintomi che la persona presenta. Tuttavia, esistono test dei disturbi alimentari comuni che vengono utilizzati per la diagnosi.

Uno di questi è l’esame fisico, che include una valutazione del peso corporeo, della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca e del funzionamento degli organi interni. Questo tipo di test può essere particolarmente utile per la diagnosi di disturbi alimentari come l’anoressia nervosa, in cui la perdita di peso è un sintomo comune.

Ci sono anche test psicologici che possono essere utilizzati per la diagnosi di disturbi alimentari. Questi test possono includere questionari standardizzati che valutano i sintomi, l’umore e le abitudini alimentari della persona. Ad esempio, il Questionario di Valutazione dei Disturbi Alimentari (EDE-Q) è uno strumento comune utilizzato per la valutazione dei disturbi alimentari.

Inoltre, esistono anche test più specifici che possono essere utilizzati per la diagnosi di disturbi alimentari come la bulimia nervosa. Facciamo riferimento alla registrazione alimentare, in cui la persona tiene traccia di ciò che mangia e quando lo mangia. Questo test include domande sulle abitudini alimentari e sui comportamenti disfunzionali.

Insomma, come puoi vedere, ci sono molte opzioni diverse quando si tratta di somministrare un test per i disturbi alimentari. È chiaro che, in questo paragrafo, ci siamo preoccupati di accennarne qualcuno. È di fondamentale importanza che questi test vengano utilizzati da professionisti sanitari qualificati per garantire una diagnosi accurata e un trattamento adeguato per le persone che soffrono di questi disturbi.

DISTURBI ALIMENTARI: COME AFFRONTARLI

Purtroppo non si conoscono le cause specifiche di un disturbo alimentare. Abbiamo compreso che è un problema di carattere psicologico. Questo significa che qualsiasi cosa che va ad influenzare la sfera emotiva e sentimentale di un soggetto, possa causare il determinato disturbo.

Dati alla mano, ciò che si vede frequentemente è che individui particolarmente fragili e con una bassa autostima, che vengono criticati per il loro aspetto o per le loro abitudini alimentari, sono più soggetti a sviluppare condizioni di questo tipo.

Una delle prime cose a cui viene di pensare è quella di rivolgersi al proprio medico. Ma non è così semplice. Come spiegato precedentemente, spesso chi soffre di un disturbo alimentare non riconosce di trovarsi in questa condizione. Trovarsi in questo stato vale a dire mentire e ostacolare il processo di ripresa.

Risulta quindi fondamentale ricevere il tipo di supporto di cui potresti aver bisogno, cercando di capire, quanto più possibile, le cause scatenanti. Una volta trovato un punto d’incontro si può pensare di agire in collaborazione con diversi specialisti che avranno l’obiettivo di normalizzare il comportamento del soggetto nei confronti del cibo e dell’alimentazione.

Test dei disturbi alimentari. Il dialogo con il medico aiuta a trovare un punto d'incontro per risolvere il problema.

DISTURBI ALIMENTARI IN PILLOLE

  • Disturbi alimentari: parte tutto dalla nostra testa. Capire che questa condizione coinvolge la sfera emotiva e comportamentale costituisce il primo passo da fare per affrontare un disturbo alimentare.
  • I 3 disturbi più comuni. Conoscere i disturbi alimentari che si verificano più frequentemente aiuta a combatterli. 
  • I campanelli d’allarme. Saper individuare alcuni indizi può aiutare nel riconoscimento di un disturbo alimentare.
  • Disturbi alimentari: i test. Avere una prima panoramica sui principali test che si possono eseguire in caso di disturbi alimentari può aiutare a riconoscerne uno di questi.
  • Disturbi alimentari: come affrontarli. Un’analisi psicologica incentrata sulle cause del disturbo può essere la chiave corretta per iniziare il percorso di recupero.