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Meditazione: primo approccio

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“La meditazione non fa per me”, “non sono il tipo”. Nella vita di tutti i giorni si sentono molte volte frasi di questo tipo quando si parla di meditazione. Spesso viene percepita come una cosa misteriosa, lontana; in realtà è accessibile a chiunque e può essere praticata da tutti. È anche associata allo yoga per alcune similarità che ha con questa disciplina, ma cerchiamo di trovare una sua collocazione.

Ecco, obiettivo di questo articolo è provare ad allontanare alcuni preconcetti di questa pratica e semmai valutarla una volta provata come qualsiasi altra disciplina.

COS’È LA MEDITAZIONE? IL MITO DEL “NON PENSARE”

Trovare una definizione di questa parola è piuttosto complicato, quello che possiamo provare a fare è partire dalla sua storia.

In Oriente è nata come una pratica spirituale, volta principalmente ad accrescere la propria conoscenza di sé e della realtà, ma anche a connettersi con le divinità. In Occidente ha avuto una connotazione un po’ più pratica, infatti è intesa come uno strumento per gestire lo stress, per rilassarsi e per, generalmente, concentrarsi.

Entrambe le visioni sono corrette, ma per capire cos’è realmente la meditazione bisogna avvicinarsi un po’ di più alla nostra vita, quella di tutti i giorni. Prima di procedere oltre con la lettura di questo articolo vi invito a fare un piccolo esperimento: provate per circa 20-30 secondi a non pensare a niente. Pronti? Via…

… Fatto? Scommetto che per la maggior parte di voi è risultato veramente difficile, probabilmente avete formulato almeno 2 o 3 pensieri, o il semplice fatto di contare i numeri costituisce un pensiero.

Sfatiamo questo mito: fare meditazione non significa non pensare. Imparare a meditare non significa imparare a cacciare via dalla nostra testa i pensieri.

Attenzione: non bisogna cadere in fraintendimenti. Pensare non è una cosa negativa, anzi è quello che ci rende esseri intelligenti. Il problema è che la maggior parte dei pensieri che abbiamo sono negativi, il risultato è che non ci fanno vivere bene. Bisogna iniziare a capire che la meditazione può essere un ottimo strumento per gestirli e questo potrebbe costituire la migliore chiave di lettura che ci aiuta a comprendere realmente la pratica meditativa.

A quanto pare, chi inizia a meditare riesce a calmare la propria mente e a gestire l’innumerevole quantità di pensieri che la riempiono; riesce così a guardare e analizzare la realtà con più lucidità e chiarezza.  

Inoltre, entrando più nello specifico, nel momento in cui ci si rende conto dei propri pensieri e si inizia ad osservarli, si crea uno spazio tra chi medita e il pensiero, definito, in inglese “awareness”, ovvero consapevolezza. Rimanendo in questo spazio si riesce a non farsi trascinare in un vortice di emozioni che, facendoci distaccare totalmente dalla realtà, ci potrebbe portare in uno stato di sofferenza.

Uno degli obiettivi principali di questa pratica è riuscire a portare questo spazio anche al di fuori della meditazione, nella vita di tutti i giorni. Così facendo si evitano reazioni impulsive e si impara ad essere padroni delle proprie azioni e dei propri pensieri.

Meditazione e rapporto con la natura

VARI TIPI DI MEDITAZIONE: QUALE SCEGLIERE

Premessa: siamo persone diverse, ognuno con i propri bisogni e le proprie caratteristiche. Non solo siamo diversi ma cambiamo anche nel tempo, questo significa che quello di cui sento aver bisogno a 20 anni non è detto che sia lo stesso a 50.

Obiettivo di questo paragrafo non è indurre il lettore a praticare un tipo di meditazione piuttosto che un altro, ma informarlo su alcune delle tecniche più conosciute di questa pratica:

  • Meditazione trascendentale: mira a trovare o ritrovare un’armonia con il nostro essere e con il mondo che ci circonda. È una tecnica in cui si ricerca il mantraMantra Formula personale che ripetuta più volte serve a liberare la mente, concentrandosi così sulla pratica meditativa. più adatto a noi e, attraverso la sua recitazione, si possono ottenere benefici in termini di tranquillità e pace interiore;
  • Meditazione zen: classica pratica a gambe incrociate, probabilmente la più antica, che punta a una maggiore consapevolezza e osservazione dei nostri pensieri. Si pratica in diversi modi: o concentrandosi sul respiro, in modo da focalizzare l’attenzione sul movimento provocato dalla respirazione; oppure osservando con attenzione i pensieri che attraversano la nostra mente, cercando di non soffermarsi su nessuno di essi, ma di rimanere nel momento presente;
  • Meditazione Vipassana: conosciuta anche come “meditazione consapevole”, si basa appunto sulla consapevolezza del nostro respiro. L’attenzione deve essere totalmente concentrata sull’oggetto della meditazione stessa, in questo caso la respirazione.
  • Meditazione Mindfulness: nasce dall’influenza di diversi rami della meditazione, come quella zen o la Vipassana. Essa si basa su alcuni punti fondamentali: analizzare le nostre azioni senza alcun preconcetto, concentrarsi sul presente osservando i pensieri, sensazioni ed emozioni senza giudicarli.

Da queste informazioni possiamo al massimo farci un’idea di quello che potrebbe essere una tecnica di meditazione piuttosto che un’altra. Approfondire lo studio di una di queste attraverso la pratica è sicuramente il modo migliore per scegliere quella che fa per noi.

La cosa importante da capire è che non è assolutamente logico avere diffidenza nei confronti di una disciplina che non è mai stata provata. Ci saranno sicuramente tecniche di meditazione più o meno adatte a noi, ma, ripeto, solo ed esclusivamente a noi.  

I BENEFICI DELLA PRATICA MEDITATIVA

Nei paragrafi precedenti abbiamo cercato di capire cos’è la meditazione e come ci possa aiutare a gestire i pensieri dentro la nostra testa, ma finisce qui?  

Secondo le più moderne ricerche scientifiche questa pratica ha anche moltissimi effetti benefici sul nostro corpo e sulla nostra salute. Vediamo di trarre le conclusioni facendo un elenco dei principali:

  • Riduzione di ansia e depressione. Durante la meditazione alcuni esami alle strutture cerebrali hanno riscontrato una maggiore attivazione nelle aree collegate a queste emozioni;
  • Sviluppo di apprendimento e memoria. Alcuni studi hanno dimostrato che dopo circa due mesi continui di meditazione la materia grigia è diventata più densa nelle aree associate a queste facoltà;
  • Incremento delle difese immunitarie. In uno studio che ha sottoposto persone che meditano e persone che non meditano al virus dell’influenza, è emerso che le prime sono state in grado di produrre un maggior numero di anticorpi;

È bene chiarire come la meditazione non deve essere in alcun modo un’alternativa alle prescrizioni mediche o a uno stile di vita sano. Però da queste informazioni possiamo dedurre che, come la palestra costituisce un metodo per allenare il nostro corpo, la meditazione potrebbe essere un modo per allenare la nostra mente.

LA MEDITAZIONE IN PILLOLE

  • Cos’è la meditazione? Il mito del “non pensare”. Capire che questa pratica non serve a scacciare i pensieri, bensì a controllarli, risulta essere la chiave di lettura migliore per comprenderne i suoi effetti;
  • Vari tipi di meditazione: quale scegliere. Conoscere le diverse tecniche di meditazione ci aiuta a scegliere quella più adatta a noi;
  • I benefici della meditazione. Gli studi scientifici mostrano come la pratica della meditazione abbia effetti positivi su numerose strutture del nostro organismo.